Protesta per lo Stop delle Crociere U.S.A verso Cuba

Risulta ormai effettivo il bando emesso dal dipartimento del Tesoro statunitense nei confronti delle visite di gruppo sia educative che ricreative a Cuba. Dopo oltre quarant'anni di embargo, costantemente osteggiato dalle Nazioni Unite, continua a farsi sentire in maniera pesante l'ingerenza americana al di fuori dei propri confini nazionali.

Il provvedimento si estende alle navi da Crociera, proibendo di fatto l'approdo all'isola da parte di centinaia di migliaia di turisti a stelle e strisce che da anni ricoprivano la porzione più estesa dell'economia turistica cubana.

Il processo di avvicinamento tra i due paesi avviato da Barack Obama e Raul Castro a partire dal 2007 vede ora uno stop radicale imposto dall'amministrazione Trump, notoriamente contraria ai governi panamericani, dunque ostili all'egemonia forzata targata U.S.A.Il segretario al Tesoro statunitense Steve Munchin ha giustificato la bizzarra decisione sostenendo che lo stato caraibico funga da punto di appoggio comunista e fomenti così l'ostilità verso gli Stati Uniti anche in altri paesi notoriamente anti americani quali Venezuela e Nicaragua.




Come ci si aspettava, anche questa volta, l'impopolare decisione del governo americano sta provocando un'ondata di polemiche, oltre all'imbarazzo di molti governi osservatori, facenti parte dell'Onu. In primis il presidente cubano Miguel Diaz Canel che ha denunciato un "perverso desidero di sottomettere Cuba", ferrea opposizione da parte dalla Russia che attraverso la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova lamenta il mancato rispetto dei diritti e libertà fondamentali dei cittadini, anche questa volta vittime dei capricci di un'amministrazione a volte troppo concentrata sugli interessi interni.

Restando alla questione della "privazione di libertà" vietando le Crociere a Cuba, ricordiamo che la protesta al provvedimento anti crociere scaturisce non solo per via delle prenotazioni da cancellare o modificare, ed il relativo mancato introito di diversi milioni. Bensì pare che la principale preoccupazione da parte degli osservatori riguardi nuovamente l'ingerenza di una classe politica contro la libertà di movimento fra gli stati, sancita dalle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla stessa costituzione degli Stati Uniti. L'esempio della totale non curanza di questi principi da parte del governo U.S.A è esemplificata dalla linea adottata da Trump nella questione messicana.

Nel frattempo, MSC, Royal Caribbean e gli altri operatori turistici stanno già provvedendo ad effettuare i dovuti rimborsi e le eventuali modifiche alle migliaia di prenotazioni già presenti nei loro database. Si prevede quindi un rapido aumento dei turisti che adotteranno soluzioni dell'ultimo momento e probabilmente tanti di loro ripiegheranno sull'Europa.


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